Con una nuovissima collezione di trentacinque opere su carta l’artista Giorgio Vicentini festeggia al Battistero di Velate, antico borgo di Varese, i suoi primi quarantacinque anni di attività. La mostra, intitolata “Arazzi Volanti”, a cura di Carla Tocchetti, sarà inaugurata alle ore 16.30 di sabato 1 giugno.
Un grande arazzo proposto in un inedito allestimento, una narrazione collettiva di storie, si dispiega agli occhi del visitatore nella piccola chiesina tardo seicentesca. E’ proprio la luce zenitale del Battistero, che si può meglio cogliere nell’illuminazione naturale di metà pomeriggio, a integrare nuove suggestioni al lavoro dell’Artista, conferendo di per sè all’evento il carattere di una piccola celebrazione.
Numerosi, in “Arazzi Volanti”, sono i rimandi alle collezioni precedenti, testimonianze di un preciso percorso artistico di Vicentini, che prosegue la sua ricerca sulla rarefazione del colore e l’insistenza sul tema degli opposti. E naturalmente, l’esplorazione della materia, qui evidentissima a partire dall’acrilico - una particolare mescola di grigio, dall’aspetto di polvere di metallo, che ricorda la sperimentazione degli ultimi anni dedicata al bianco di zinco e al nero d’avorio. Un grigio che la mano dell’Artista pennella d’impeto, quasi graffiando la brillantezza del bianchissimo cartoncino Bindakote Favini, tra i supporti preferiti dell’Autore. E’ il racconto di una quotidiana tensione, di un gesto imperfetto, umano e commovente, che cerca di contrapporsi al vuoto, di non essere inghiottito nell’indistinto. Uno slancio tormentato e faticoso, rappresentato anche dall’utilizzo di un nastro telato Tesa 4688, assoluta novità materica introdotta da Vicentini in questa collezione. Lo spesso nastro nero, accumulato strato su strato come in una tessitura, suggerisce una elevazione possibile, testimonia la volontà dell’uomo di contrapporsi alla pesantezza intrinseca del vivere, in una nuova prospettiva che incontra lo sguardo dell’osservatore, lo sorprende e lo ammalia. A sottolineare l’intensità dei temi proposti, la mostra integra anche un originale accompagnamento sonoro, composto per l’occasione e realizzato alla batteria dal musicista Pietro Vicentini, figlio dell’Artista.