“Non ho parole” è pur sempre la dichiarazione di stupore che ci lascia sospesi di fronte al rivelarsi della realtà, ma qui, nell’installazione di Giorgio Vicentini, è, in modo più intrigante, come se concettualmente la parola lasciasse il passo all’immagine dipinta pur non rinunciando a misurarsi con essa. L’opera è un grande libro appoggiato su un leggio, un libro importante che incute rispetto, un libro antico scritto a mano come nell’antica tradizione certosina attraverso la quale la cultura è giunta fino a noi. Un libro classico, la cui misura perfetta riposa nel calcolo della sezione aurea, le cui pagine sono dodici tavole, ordinate mirabilmente a scandire il tempo di un anno, quello che l’artista ha impiegato a produrle. Ma ogni libro è muto se qualcuno non lo scopre, non gli si pone davanti e non lo affronta pagina per pagina. E’ come se il pittore, per una volta, si fosse imposto volontariamente di sottostare a questa regola, quella che implica di nascondere le sue tavole una sull’altra perché ognuna abbia il suo spazio di incontro e di contemplazione. Eppure, a differenza della scrittura, il racconto che Vicentini sostiene non è vincolato come la lettura della parola in una successione, ma si attesta sulla superficie bidimensionale in modo simultaneo, il suo soggetto è tutta la visione, si potrebbe dire una durata, un esserci che permette al riguardante di muoversi non solo in una direzione, ma più liberamente nelle due direzioni. E’ come se Vicentini in quest’opera riflettesse sul confine che separa i due linguaggi, rivelandone analogie e autonomie in un percorso che implica una continua riflessione autodisciplinare sul fare pittura, un interrogare il mistero creativo, un affrontare ogni volta la ricerca di sé e dell’altro disponendosi con onestà a evidenziarne una manifestazione. Essa tuttavia non corrisponde alla superficie, alla pelle meravigliosa dell’ultimo strato, ma è anche la sostanza che si nasconde al di sotto, la lotta, la contraddizione, la ferita che si lascia vedere in una verità straordinaria che pure appartiene alla quotidianità della vita. Per questo il lavoro dell’artista non è quello di produrre una bellezza intangibile, ma di essere un valore da vivere. Il che lo costringe ad esercitare un continuo controllo dei mezzi, a non sbandierare la sua raggiunta professionalità per stupire, ma a metterla discretamente a servizio del valore, trasformandola in parola evocativa, poetica, la cui fatica non è manifesta, la cui contraddizione tra la volontà di finire e il desiderio di proseguire diventano la tensione che sostiene l’opera. Dunque in una scelta che non è minimalista, ma anzi ha esiti di grande monumentalità e che, al di là del concettuale, afferma la centralità dell’opera, la sua simbolicità, il recupero, tra l’altro, in un luogo deputato del sapere, come l’Università dove l’opera sarà esposta, di una straordinaria godibilità proprio in un momento in cui la tecnologia avanzata dei mezzi di comunicazione e di apprendimento sembrerebbe insidiare la possibilità stessa di esistenza del libro e della pittura.
Cecilia De Carli
Non ho parole
Testi critici
Claudio Cerritelli, Permutazioni e resistenze sulla pittura di Giorgio Vicentini
Claudio Cerritelli, Il colore crudo di Giorgio
Cecilia De Carli, Non ho parole
Flaminio Gualdoni, Vicentini, un diario intimo per svelare le emozioni con la forza dei colori
Giorgio Vicentini, Se
Sergio Vanni, Le carte nascoste di Giorgio
Licia Spagnesi, Il colore di Giorgio
Martina Corgnati, Le intenzioni
Sara Honegger Chiari, Poi arriva la pittura
Vittoria Broggini, L'orizzonte comprensivo di Giorgio
Cecilia De Carli, Piccole conversazioni a proposito dell'installazione IN CORPORE EXPO 2015
Ettore Ceriani, Giorgio Vicentini e il sogno della realtà
Marina De Marchi, A Castello
Grazia Massone, Custodire
Giovanni Maria Accame, L'esperienza della pittura
Claudio Cerritelli, Scintille
Riccardo Prina, Assalto e Difesa
Vittoria Broggini, Appunti di Volo
Claudio Cerritelli, Catturando il divenire della pittura - Catalogo "Cattura", Studio d'Arte del Lauro, ottobre 2017
Francesco Tedeschi, Diario critico bisestile dell'anno 2000 ed. Campanotto, Udine 2012
Erika La Rosa, Non basta un solo tentativo per catturare l'orizzonte - Varesenews, 21 novembre 2017
Mauro Bianchini, Volatilità di segno e percorrenze di forme
Giorgio Vicentini, Claudio Cerritelli, Marina Pierani, Incontriamoci dove inizia l'orizzonte
Chiara Gatti , Come nasce e si sviluppa un'opera d'arte - La Repubblica, giovedì 21 marzo 2019
Lupus in Fabula, Ilias Cocchi Pontalti
Luisa Negri, Un secolo di pittura. Varese nei colorii dei suoi artisti
Cristina Sissa, Genesi - Catalogo mostra - Studio d'Arte del Lauro
Carla Tocchetti, Gli Arazzi Volanti di Giorgio Vicentini al Battistero di Velate giugno 2019
Paolo Biscottini, Colore Crudo luglio 2007
Claudio Del Frate, Erano dimenticati in manicomio. Oggi espongono alla Biennale - Corriere della Sera, Milano 15 luglio 2005
Elena Pontiggia , Giorgio Vicentini, l'Essere e il Nulla
Chiara Gatti, Visita in studio
Simonetta Lux , Lo dirò a tuo padre - Catalogo ERRORI GRAVI ©1998 ISBN 88.7269.079.X FEDA SA - Fidia Edizioni d’Arte - Lugano
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Cristina Casero, La confessione - Decima Biennale d'Arte Sacra - Fondazione Stauros, Santuario San Gabriele (Te) Settembre 2002
Elena Di Raddo, Scheda opera dittico Vestali, L'arte moderna in Intesa SanPaolo, L'Ultimo Novecento, Mondadori Electa S.p.A. Milano 2013
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Sara Honegger Chiari , Le amnesie del perimetro - 7 giugno 1996
Luca Cavallini , Museo della Permanente - Milano 9 marzo 2022
Matteo Giuseppe Dall'Ava , Un astrattista molto concreto - Per Edizioni Teelent 19 gennaio 2022
Luciano Caramel, Centottanta gradi - Gennaio 1990
Luisa Negri , Quell'arte nel nome del figlio - 8 agosto 1992
Giorgio Vicentini, Sorgente Lucio Fontana - Aula Borsi. Università Cattolica, Milano gennaio 2019
Andrea Bortoluzzi - Libreria Carù, La voce della carta
Chiara Gatti , Sintonie - prefazione, Casa editrice Stampa 2009, ottobre 2022 Varese
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Claudio Rizzi , Parlatorio - Libreria Bocca, Milano, 11 settembre 1997
Il Gazzettino di Vicenza , Quando il colore diventa "Luce atmosfera e forma" - 2 ottobre 2014
Francesco Tedeschi , Il colore come forma plastica, percorso attraverso una forma di astrazione - Skira ottobre 2014
Emanuele Beluffi, Giorgio Vicentini, altre il visibile c'è di più - Il Giornale Off - 6 agosto 2024