Sguardo acuto un pò aquilino, movenze rapide e capelli scomposti. L'aspetto è da scienziato eletrizzato. Ma la cordialità è immediata e il dialogo torrenziale. Sempre propositivo, denso di immagini, veloce e dinamico come un gioco a tutto campo. Giovane nell'animo e nelle energie più che nell'anagrafe, Giorgio Vicentini coniuga i linguaggi dell'esperienza e del fantastico. Anche il suo mondo poggia su questi pilastri. Casa e studio uniti, tutto a portata di mano, tutto sotto controllo, funzionalità e rigore ma nel piacere della libertà. Sembra il posto delle bambole, nei colori, nell'allegria della disposizione delle cose, nell'anarchia fanciullesca. Una continua tracca di giocosità che si manifesta subito nel carattere di Vicentini, nella battuta d'ironia e paradosso. Ora tiene un corso per bambini e lui si diverte come loro, forse anche di più. I suoi colori, da anni ormai, cantano l'intensità delle favole, il simbolo della vita:hanno soppiantato i toni esistenziali che avevano caratterizzato il primo lungo tratto di percorso. Alla boa dei cinquanta, Vicentini ha lasciato la lucentezza della materia e ha estratto lo spazio della luce. Una rinuncia impegnativa, proprio quando il mercato, dopo la critica si era convinto dei valori. Un atto di coraggio, punto e a capo, nuova partenza e nuovi orizzonti. Sorriso di spensiertezza e convinzione di necessità. Quel sentimento intimo e profondo che impone la proiezione dell'anima: dunque la dimensione della vita. La prospettiva intellettuale è rimasta immutata, rigore di raffinatezza estremo, vocazione tattile, quasi sensualità della materia, carta, colore o supporto a elogio della pittura nella tensione evocativa. Il lavoro, apparentemente immediato nel gesto perentorio, patisce forte censura nell'autocritica di intransigenza. Baluardo costante e motivo ricorrente che taglia 130 dipinti e restituisce brani o capitoli talvolta raccolti in forma di mosaico o libro da sfogliare come caleidoscopio di pagine suggestive. Lavora nello studio di pietra e di vetro che un tempo era una serra. Lo spazio è ottimizzato ma risulta zeppo di cose, d'ogni genere e più ancora. All'ingresso vola una colomba della pace vibrante nel bianco di un foglio di acetato, le tele sono allineate accuratamente, isolate dal pavimento, tutto è in ordine nel caos totale e, in fondo, sfodera la propria dignità una bicilcetta da corsa. La scena si svolge nel breve spazio di un locale, la roccia alla spalle, il bosco sopra e davanti vetrate di sole, di luce, d'inverno si sfida. Ma in quel mondo di pareti brevi pulsa l'universo di Vicentini, grandi dimesioni dei quadri e della campitura di pensiero. Un tempo, quando già il suo curriculum espositivo era ricco e abbondante, segnalava che, nell'anno tale, nasce il figlio Luca. Un modo inusuale, e non vezzo, per evidenziare i giorni salienti. Poi è nata Viola e poi Pietro. Abbondano gli applausi in carriera ma tra successu e i figli, lo sgardo si illumina per loro. Entrano ed escono dalla casa di fiaba, lui non guarda ma vede dalle vetrate dello studio, saluta distratto e dipinge colori d'ebbrezza.
Claudio Rizzi
Parlatorio - Libreria Bocca, Milano, 11 settembre 1997
Testi critici
Claudio Cerritelli, Permutazioni e resistenze sulla pittura di Giorgio Vicentini
Claudio Cerritelli, Il colore crudo di Giorgio
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Giorgio Vicentini, Se
Sergio Vanni, Le carte nascoste di Giorgio
Licia Spagnesi, Il colore di Giorgio
Martina Corgnati, Le intenzioni
Sara Honegger Chiari, Poi arriva la pittura
Vittoria Broggini, L'orizzonte comprensivo di Giorgio
Cecilia De Carli, Piccole conversazioni a proposito dell'installazione IN CORPORE EXPO 2015
Ettore Ceriani, Giorgio Vicentini e il sogno della realtà
Marina De Marchi, A Castello
Grazia Massone, Custodire
Giovanni Maria Accame, L'esperienza della pittura
Claudio Cerritelli, Scintille
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Lupus in Fabula, Ilias Cocchi Pontalti
Luisa Negri, Un secolo di pittura. Varese nei colorii dei suoi artisti
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Simonetta Lux , Lo dirò a tuo padre - Catalogo ERRORI GRAVI ©1998 ISBN 88.7269.079.X FEDA SA - Fidia Edizioni d’Arte - Lugano
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Chiara Gatti , Sintonie - prefazione, Casa editrice Stampa 2009, ottobre 2022 Varese
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Claudio Rizzi , Parlatorio - Libreria Bocca, Milano, 11 settembre 1997
Il Gazzettino di Vicenza , Quando il colore diventa "Luce atmosfera e forma" - 2 ottobre 2014
Francesco Tedeschi , Il colore come forma plastica, percorso attraverso una forma di astrazione - Skira ottobre 2014
Emanuele Beluffi, Giorgio Vicentini, altre il visibile c'è di più - Il Giornale Off - 6 agosto 2024